Significa, piuttosto, operare per ridurre gli effetti negativi sull'ambiente e, perché no, costruire modelli di vita differenti rispetto al passato. L'adattamento, sia chiaro, non è una misura alternativa alla mitigazione (che interviene sulle cause scatenanti del climate change: cioé i gas serra prodotti dall'uomo) ma la integra, la coadiuva, ne rende sopportabili i tempi ed i costi.
Eppure, la strada per far accettare al mondo e ai decisori politici questa strategia è stata lunga e impervia. Un cammino iniziato alla metà degli anni '90.|
Dopo il 2003 altri Stati, tra cui Stati Uniti, Canada, Messico e Sudafrica si interessarono alla prospettiva dell'adattamento e finanziarono studi e ricerche in tal senso.
Oggi decine di nazioni, città e anche piccoli borghi stanno cercando (e in molti casi trovando) le soluzioni per consentire alle persone di vivere nell'era del cambiamento climatico.
La Banca mondiale, in uno studio del 2009, ha calcolato che i costi per gli interventi di adattamento sono stimabili tra i 70 e 100 miliardi di dollari all'anno fino al 2050, sempre che venga rispettato l’obiettivo di contenere l’aumento delle temperature entro i 2 °C.
Noi siamo convinti che le buone pratiche vadano viralizzate, per favorire lo scambio di conoscenze e risvegliare le coscienze. Ecco perché è nato ADAPTATION